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Film sul poker – recensione di 007: Casino Royale

Azione, adrenalina, avventura, romanticismo, passione, intrighi, sotterfugi, colpi di scena, belle donne e acerrimi nemici,. Il mondo dell’agente più famoso del mondo è stato sempre questo, e scusate se è poco.

Mancava soltanto una cosa: il poker.
Finché quei geniacci degli sceneggiatori non hanno portato sul grande schermo Casino Royale.

Un film che ti incolla alla poltrona anche (o soprattutto?) perché imperniato su un torneo di poker alla texana con poste altissime, l’unico modo per il criminale/banchiere/matematico/pokerista Le Chiffre di saldare un debito con la mala che, altrimenti, lo ucciderà.

Torneo al quale prende parte anche il nostro James Bond, che si vedrà a fare i conti con una psicologia del bluff non troppo azzeccata e con i metodi poco ortodossi che Le Chiffre usa per disfarsi degli avversari, incluso un tentativo di avvelenamento a torneo in corso.

Il film è spettacolare ed avvincente e, caso strano per i film della saga, vi sono numerosi attori italiani. Giancarlo Giannini è l’agente locale Mathis, la meravigliosa Caterina Murino è Solange, la moglie del criminale Dimitrios, e Claudio Santamaria è un terrorista incaricato di far esplodere un aereo.

Il film ha molte scene memorabili, soprattutto d’azione, ma due sono davvero impareggiabili.

La prima è quando la bellissima Vesper – l’agente affiancato a 007 – entra nella sala del torneo, il vestito di raso che le scivola morbidamente sulle curve, si avvicina al tavolo, si china su Bond e gli sussurra all’orecchio “buona fortuna, tesoro”.

La seconda è questa:

Buona visione!

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