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Rounders: la recensione del film

Matt Damon, Edward Norton, John Turturro e John Malkovich. Insieme. E in un film sul poker.

Ancora? Perché non basta il cast a spiegare che The Rounders è un film che merita di essere visto?

Ok, allora diamo un’occhiata alla trama.Mike (Matt Damon) è un ragazzone studioso e diligente che a poker ci sa davvero fare. Purtroppo è anche ambizioso e si mette in testa di sfidare Teddy KGB (John Malkovich), un malvivente russo che al tavolo si diverte a sgranocchiare biscotti.

Per riparare al debito di gioco che gli deriva da questa partita, Mike mette la testa a posto, abbandona il poker e comincia a lavorare come fattorino. I soldi da parte si accumulano e tutto sembra filare per il verso giusto fin quando Lester (Edward Norton), suo caro amico, non esce di prigione e lo cerca, lo trova, lo convince a stargli dietro.

Poi… Io mi fermo qui, il resto consiglio di scoprirlo di persona.

Ah, dimenticavo. Lester è un baro, non ha nessuna intenzione di smettere e trascina Mike in una partita “sicura” in un circolo privato. Di poliziotti.

Una chicca: in una scena compare Johnny Chan, campione del mondo di poker, che gioca col protagonista.

Le cose più belle del film? Due.

La partita finale è la prima.

L’altra è Mike e il suo se nella prima mezzora non capisci chi è il pollo, allora il pollo sei tu”. Che, d’accordo, è una citazione, ma fa sempre la sua sporca figura.

Gustavi i minuti iniziali del film:

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